Nell’ambito di quel grande evento che rappresenta il Giubileo ordinario 2025, molte iniziative sono state promosse per ambito, i cosiddetti Giubilei particolari. Celebrato ad aprile il Giubileo dei malati e della sanità
MASSIMO ANGELELLI, Direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute Conferenza Episcopale Italiana
In collaborazione con la Santa Sede, la Conferenza Episcopale Italiana ha deciso di promuovere il Giubileo delle Associazioni di advocacy, e l’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI ha scelto di aprire delle finestre di riflessione specifiche su temi molto rilevanti come le povertà sanitarie in Italia e in Europa, la salute mentale e il ruolo delle associazioni.
La mattina del 5 aprile abbiamo avuto una sessione di condivisione ed è stata preziosa per prendere coscienza di alcuni elementi fondamentali: la programmazione sanitaria e le scelte che devono essere fatte dai decisori politici necessita del coinvolgimento delle associazioni che rappresentano il terminale di tutta l’azione di cura, cioè le persone sofferenti.
Non è più pensabile che quello che è stato combattuto sotto forma di paternalismo medico si riproponga sotto una nuova forma di paternalismo della gestione sanitaria. I momenti di confronto, ascolto reciproco e dialogo non sono una concessione ma possono diventare luogo di valutazione e verifica che le scelte fatte abbiano una ricaduta positiva. Al tempo stesso la verifica degli outcomes non può essere limitata ad alcuni indici clinici, ma va estesa al risultato di impatto sulla salute globale del paziente. In molte esperienze risulta evidente come la semplice erogazione della prestazione non possa soddisfare il desiderio di cura delle persone. Ci troviamo ad annotare un divario tra l’essere curati e il sentirsi curati.
In questo ambito le associazioni di advocacy possono svolgere un ruolo fondamentale per ridefinire modelli e percorsi di cura. In un contesto storico in cui le risorse umane sono limitate dal calo dei professionisti sanitari e le risorse economiche che, pur incrementate, sono limitate per definizione, solo una ampia e sinergica convergenza di tutti gli attori del processo di cura può assicurare la difesa e la crescita del Servizio Sanitario Nazionale, baluardo insostituibile contro la crescente povertà sanitaria, la rinuncia alle cure e la crescita della spesa privata, cosiddetta out of pocket. L’augurio è che questo evento Giubilare possa segnare un nuovo inizio per una sempre più efficace azione a tutela dei nostri sofferenti.