ALTEMS, attraverso il Patient Advocacy Lab (PAL), sostiene il ruolo attivo delle associazioni di pazienti nella trasformazione del Sistema sanitario nazionale. Il PAL è uno spazio di formazione e confronto per leader civici, volto a promuovere competenze, ascolto e innovazione. La speranza diventa così una leva concreta di cambiamento verso un sistema più equo e partecipativo.
GIUSEPPE ARBIA, Direttore ALTEMS
L’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore tra tutte le sue numerose attività ha particolarmente a cuore il campo del sostegno attivo dei pazienti. In questo ambito il Patient Advocacy Lab (PAL), fondato nel 2017 e oggi diretto da Teresa Petrangolini, è l’espressione più significativa di questo impegno.
Il laboratorio si propone come uno spazio neutrale e autorevole, dove le associazioni possono confrontarsi, formarsi e crescere, non solo come soggetti rappresentativi dei bisogni dei pazienti, ma come interlocutori competenti e propositivi nel dialogo con le istituzioni sanitarie.
Il PAL promuove un modello di formazione avanzata, che combina visione etica e pragmatismo manageriale, e si rivolge a leader civici desiderosi di incidere realmente sui processi decisionali, a livello locale e nazionale.
L’impegno di ALTEMS in questo ambito si è tradotto in un’ampia offerta formativa – corsi di alta formazione, workshop, community di pratiche – che ha coinvolto negli anni decine di associazioni, operanti in tutte le regioni italiane e in molteplici aree terapeutiche. Ma l’elemento distintivo di tutte queste attività è un approccio orientato alla costruzione della speranza: una speranza fondata sulla competenza, sulla collaborazione tra professionisti e cittadini, sull’ascolto dei bisogni, sulla capacità di promuovere innovazione e giustizia sociale. Non si tratta solo di un concetto astratto, ma di una visione concreta, tradotta in strumenti formativi, progettualità condivise e iniziative capaci di dare voce, rappresentanza e competenze alle organizzazioni civiche e alle associazioni di pazienti. In questo contesto, dunque, la speranza diventa non solo un sentimento, ma un principio attivo di cambiamento, capace di guidare la trasformazione dei sistemi sanitari verso modelli più umani, partecipativi ed equi. Recentemente, in collaborazione con la CEI, ALTEMS ha organizzato il convegno “Il ruolo della patient advocacy nella costruzione della speranza”, che ha posto al centro il valore di questo concetto come leva di trasformazione del Servizio Sanitario Nazionale. La speranza, in questo senso, non è un’illusione, ma un progetto: la possibilità di immaginare un sistema sanitario più vicino alle persone, dove i pazienti non siano solo destinatari passivi di cure, ma co-protagonisti nella definizione delle politiche e dei servizi.
L’esperienza del PAL dimostra che rafforzare le capacità delle organizzazioni civiche non solo è possibile, ma necessario per la tenuta stessa del sistema. ALTEMS, con il suo approccio scientifico, formativo e istituzionale, contribuisce a creare una cultura della salute basata sulla fiducia, sull’alleanza tra tutti gli attori del sistema e su una visione condivisa del futuro. In questo percorso, la speranza non è soltanto una prospettiva, ma una competenza da coltivare, un orizzonte da costruire insieme.