La Farmacia dei Servizi, il punto di svolta per una professione molto antica

Un tempo i farmacisti chiamati speziali, o alchimisti, alla continua ricerca dei poteri curativi delle piante, grazie alle quali cercavano di lenire i malesseri delle persone che desideravano aiuto e conforto. Nei secoli più recenti però la farmacia ha acquisito indipendenza e pur continuando a ricevere e ad amalgamare in sé i contributi delle conoscenze scientifiche disponibili, si è concentrata su un settore specifico, quello della dispensazione del farmaco al pubblico (dal greco antico phàrmakon, vocabolo con la duplice traduzione di “veleno” ma anche “rimedio”). Parlare oggi della farmacia significa valutare tutti i rapporti ed aspetti tecnologici, culturali, filosofici, economici e sociologici perché da dispensatori di farmaci diventerà erogatrice di “servizi”.
Quello a cui stiamo assistendo dal 2009 è difatti una nuova evoluzione del sistema farmacia, un cambio epocale paragonabile a quello avvenuto nella seconda metà del 1800, quando da drogherie e/o negozi di spezie le farmacie sono diventate laboratori galenici per la dispensazione di specialità medicinali “su misura”, sempre più focalizzate su la cura delle patologie. Anche all’atto dell’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, con la Legge n. 833/78, la farmacia è stata incardinata dal Legislatore come servizio pubblico preordinato alla tutela della salute con lo scopo di assicurare un’adeguata distribuzione dei farmaci ai cittadini, in applicazione dell’art. 32 Costituzionale. L’assistenza farmaceutica, ai sensi dell’art. 28, comma 1, della l. n. 833/1978, è qualificata come attività erogata dalle aziende sanitarie locali “attraverso le farmacie di cui sono titolari enti pubblici e le farmacie di cui sono titolari enti privati, tutte convenzionate secondo i criteri e le modalità di cui agli artt. 43 e 48”, e poi “accreditate” in base alla normativa successiva.
Dopo circa 40 anni di stasi e crisi anche economiche il vero salto di qualità è rappresentato dall’ideazione di un nuovo modo di fare il farmacista tramite la cosiddetta Farmacia dei Servizi. Le basi legislative della Farmacia dei Servizi risiedono nell’approvazione della Legge n. 69 del 18 giugno 2009, e successiva approvazione del D. Lgs. n. 153 del 3 ottobre 2009 e dalla seguente emanazione dei decreti attuativi che hanno individuato nuovi servizi a forte valenza socio-sanitaria erogabili dalle farmacie di comunità poi configurate come "strutture di servizio", da effettuare nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale
Il contesto in cui si può muovere il farmacista di comunità è stato ben delineato dai Decreti Attuativi emanati dal Governo, successivamente al D.Lgs 153/2009, qui riassunti brevemente e che elencano i “servizi” erogabili dalle farmacie di comunità.
Il Decreto del 16 dicembre 2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 57 del 10 marzo 2011 (4) fa riferimento ai test "autodiagnostici", test gestibili direttamente dai pazienti in funzione di autocontrollo a domicilio, o che possono, in caso di condizioni di fragilità di non completa autosufficienza, essere utilizzati mediante il supporto di un operatore sanitario, presso le farmacie territoriali pubbliche e private. Il medesimo Decreto fornisce indicazioni tecniche relative all’uso in farmacia di dispositivi strumentali. In particolare determina che per l’erogazione dei servizi di secondo livello possano essere utilizzati direttamente in farmacia
apparecchiature strumentali non invasive (Holter cardiaci e pressori, monitoraggio dell’attività cardiaca mediante telemonitoraggio e telecardiologia etc.)
Il Decreto del 16 dicembre 2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 90 del 19 aprile 2011 (5), regolamenta invece l'attività degli operatori sanitari in farmacia. Le attività erogate presso le farmacie e a domicilio del paziente, previste dal Decreto, devono essere effettuate esclusivamente da infermieri e da fisioterapisti. Con il Decreto dell'8 luglio 2011 le farmacie, attraverso una postazione dedicata, possono operare anche come canali di accesso al Sistema CUP per prenotare prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale presso le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, provvedere al pagamento dei ticket a carico del cittadino e ritirare i relativi referti.
In sostanza, è stato ideato un nuovo ruolo per la farmacia, intesa non solo come luogo specifico e privilegiato di erogazione dei farmaci, ma anche come centro socio sanitario polifunzionale di prestazioni al servizio della comunità. Un destino quasi naturale, considerando che la farmacia di comunità è sempre più coinvolta nel processo di presa in carico del paziente e pertanto la sua evoluzione in presidio sanitario polivalente del SSN è necessaria per garantire una risposta adeguata ai bisogni di salute dei cittadini. In questo contesto si rende essenziale un approccio multidisciplinare e interprofessionale, salvaguardando le competenze di ciascun professionista ma convergendo tutti al raggiungimento del risultato clinico di efficacia, efficienza e sostenibilità del SSN.
L’obiettivo della Farmacia dei Servizi è stato sintetizzato in una intervista dal Presidente della Fofi, l’On. Andrea Mandelli: “fare della farmacia un presidio di zona dove poter effettuare analisi di prima istanza, trovare personale formato e dedicato alla corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche, attivare forme di assistenza a domicilio per i pazienti più fragili”. Infatti, la Farmacia dei Servizi potrà collaborare alle iniziative che tendano a garantire il corretto utilizzo dei medicinali e incrementare l'aderenza dei pazienti alle terapie, nonché partecipando alle campagne di prevenzione delle patologie a forte impatto sociale. Tutto questo sarà possibile integrando la farmacia di comunità all'interno delle reti assistenziali integrate, basate sulla costruzione di percorsi diagnostico terapeutici assistenziali per il paziente cronico.
La farmacia diviene, quindi, il luogo di interazione sanitaria di professionisti e pazienti. Il farmacista non effettuerà soltanto la dispensazione del bene farmaco ma applicherà le proprie conoscenze sulle modalità di utilizzo del farmaco stesso, per il miglioramento globale della salute del paziente, sempre in un’ottica di collaborazione multidisciplinare con il medico di medicina generale, il pediatra di libera scelta, infermieri e anche con il caregiver.
Tutto questo è stato confermato dalle azioni del Governo, che già nel 2017 aveva stanziato 36 milioni di euro per l’avviamento della Sperimentazione Ministeriale sulla Farmacia dei Servizi con la Legge dello Stato n. 205 del 27 dicembre 2017.
Per l’avviamento della Sperimentazione Ministeriale e lo sblocco dei fondi, ad essa destinati, è stato necessario istituire nel 2019 un Tavolo Tecnico Ministeriale ad hoc, mediante il decreto del Direttore Generale della Programmazione Sanitaria del 30 novembre 2018.
Il decreto direttoriale ha predisposto la creazione di un Gruppo di Lavoro dando l’incarico di selezionare i servizi da monitorare nel corso della Sperimentazione e di effettuare la stesura delle linee di indirizzo, quale modello per l’applicazione e la validazione della pharmaceutical care sul territorio.
In base all’art. 2 comma 4 del Decreto Direttoriale, il Gruppo di Lavoro, che trova tra i suoi componenti le Regioni, Fofi, Federfarma, Assofarm, Utifar, Fimmg, Fnomceo, Fnopi, SIFO Cittadinanzattiva, ha coinvolto ALTEMS, l’Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi, poiché in possesso di comprovata competenza ed esperienza.
Come riportato nelle linee di Indirizzo, il supporto tecnico scientifico, volontario ed incondizionato è stato offerto dal Prof. Americo Cicchetti, il Dott. Michele Basile, la Dott.ssa Maria Diana Naturale, il Dott. Eugenio Di Brino ed il Dott. Filippo Rumi.
I protocolli contenuti nel documento permettono l’erogazione di prestazioni omogenee su tutto il territorio nazionale così come la loro valutazione sul piano dei risultati in termini di salute e valore economico.
L’importanza del modello della Farmacia dei Servizi è stata confermata anche con un atto ufficiale della Conferenza Stato Regioni che ad ottobre 2019 ha recepito ed approvato le linee di indirizzo Ministeriali per l’avviamento effettivo della Sperimentazione nelle 9 regioni originariamente individuate per l’avviamento della stessa (Piemonte, Lazio e Puglia nel 2018; Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia nel 2019; Veneto, Umbria e Campania nel 2020).
L’ultimo atto, in ordine cronologico, è rappresentato dalla Legge di Bilancio per l’anno 2020, Legge n. 160 del 27 dicembre 2019, che al comma 461 e 462 stabilisce l’incremento di cinquanta milioni da impiegare "ex novo" per le farmacie territoriali tra il 2021 e il 2022. Questi ulteriori fondi serviranno ad estendere a tutte le regioni a statuto ordinario la sperimentazione sulla Farmacia dei Servizi. A pazienti cronici e fragili sarà offerto un "servizio di accesso personalizzato ai farmaci", grazie anche ad una piattaforma alla quale potranno accedere farmacie, medici curanti e pediatri. Medico e farmacista potranno accedere al Fascicolo sanitario del paziente, e il medico potrà leggere il dossier farmaceutico (dl 179/12) che, compilato dal farmacista, contiene l'elenco di tutti i medicinali acquistati dal paziente in farmacia.
Affidare alla farmacia un ruolo così determinante per il SSN è stato quasi “spontaneo” grazie alla capillare dislocazione sul territorio delle farmacie esistenti ed alla competenza scientifica del farmacista. La centralità del farmacista come professionista può essere determinante in quanto è soprattutto dalla sua opera professionale che il sistema può ricavare un valore aggiunto sia dal punto di vista economico, che dal punto di vista assistenziale. Infatti, il farmacista di comunità non è più prevalentemente un operatore commerciale, benché specializzato, ma rappresenta una realtà fortemente integrata all’interno del sistema sanitario nazionale in grado di inserire la farmacia all’interno di una rete di informazioni e servizi per la salute web based.
In definitiva, per un grande cambiamento occorre che ci sia un forte investimento sul piano culturale poiché la professionalità dei farmacisti derivante dalla formazione scientifica è la base del rapporto fiduciario tra farmacista e paziente. Le grandi innovazioni ed i cambiamenti, spesso, se non opportunamente compresi, rischiano di non essere accettati o peggio di essere ostacolati. Anche in natura non è il più forte che sopravvive né il più intelligente ma il più aperto al cambiamento.

di Maria Diana Naturale

 

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