Telemedicina e HIV, ai nastri di partenza il Progetto DIGITAS nella Regione Lazio


di Martina Moro, componente dello staff PAL di ALTEMS


 

È partito nella Regione Lazio il progetto DIGITAS (DIGItalizzazione, Telemedicina e ASsociazioni pazienti), il primo progetto su telemedicina e HIV. A realizzarlo è l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con la Regione Lazio e con il supporto non condizionato di Gilead.

Il 25 gennaio si è svolto online il kick-off meeting del progetto, a cui hanno partecipato, oltre alla Regione Lazio, gran parte dei centri ospedalieri di malattie infettive della stessa regione. La Consulta regionale AIDS rappresenterà la cornice istituzionale del progetto, che vuole diventare anche un esempio al livello nazionale da esportare in altre Regioni.


Due sono gli elementi fondamentali:

· Il coinvolgimento delle associazioni dei cittadini, attraverso la Sezione CTS del volontariato per la lotta contro l'Aids, in quanto il mondo HIV può contare su una realtà associativa forte e presente, che già in passato ha fatto da apripista per le altre associazioni e per tante buone pratiche di partecipazione, e su una comunità di pazienti attenti e informati, il cui feedback è essenziale alla buona riuscita del progetto.

· La possibilità di attuazione immediata, grazie all'utilizzo di strumenti informatici già in uso. Infatti, tutti i centri aderenti al progetto potranno ricorrere da subito alla telemedicina, anche i centri non tecnologicamente avanzati: non servirà infatti sviluppare sistemi appositi, che richiedono tempo e investimenti, ma si lavorerà con i sistemi e risorse già esistenti.


L’obiettivo del progetto è capire come seguire i pazienti in maniera rapida, attraverso tecnologie che già conoscono e sanno usare, affiancando le prestazioni di telemedicina alle visite in presenza. Le prestazioni verranno monitorate attraverso alcuni indicatori, inclusi il gradimento e l’impatto sul paziente, al fine di stilare un manuale per ogni centro.

L’uso della telemedicina è stato ampiamente sdoganato durante l’emergenza Covid-19, ed è stata indicata dalle associazioni come una delle priorità dei pazienti per la sanità del futuro, analizzate in un report ALTEMS in partnership con SIMEF (Società Italiana di Medicina Farmaceutica), nell’ottica di un’assistenza sempre più territoriale e domiciliare e di una “umanizzazione 2.0” delle cure.

La telemedicina consente di riportare l’assistenza vicino ai pazienti, migliorando l’aderenza alla terapia, che spesso è messa a rischio dalla lontananza dei centri di riferimento. Il metodo che emergerà dal progetto potrà poi essere replicato in altre regioni o applicato ad altre patologie, sul modello di una comunità di pratiche che coinvolga le associazioni dei pazienti, la regione e i centri di riferimento.

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