Anche per FAVO l'organizzazione è una medicina

8 ottobre 2019

Necessario assicurare team multidisciplinari per la presa in carico globale dei malati di cancro evitando disparità territoriali.

L'Organizzazione è una medicina? Certamente si! E non è solo il buon senso a suggerire questa affermazione ma è l'evidenza scientifica che lo dimostra, inconfutabilmente.

La Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia - FAVO - ha già puntato i riflettori su questo tema sia nell'8° Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici, pubblicato nel maggio del 2016, con un focus - a cura di FAVO, Europadonna, Eusoma, Caos, Komen, AOPI e Senonetwork - sui centri di senologia in Italia, quali primi modelli di organizzazione multidisciplinare per la cura del tumore al seno, sia nel 10° Rapporto, con il capitolo "l'Organizzazione: la migliore medicina", a cura del Prof Cicchetti.

Le persone malate di cancro chiedono, con sempre maggiore insistenza, di poter contare su di un team di medici e professionisti sanitari e sociali che, condividendo le rispettive competenze nelle diverse discipline, prendano in carico la persona malata nella sua globalità evitando di rinviare decisioni e proposte terapeutiche dall'uno all'altro.

La mancanza di team multidisciplinari contribuisce a disorientare il malato oncologico che, nella migliore delle situazioni, non sa a chi dare retta e nelle peggiori situazioni deve addirittura farsi carico di individuare il medico competente tentando di metterlo in rete con gli altri.

L'intensa giornata, organizzata lo scorso 12 settembre alla Cattolica di Roma per il 10° anniversario di ALTEMS, è stata l'occasione per approfondire il tema "Organizing for Health" sotto molteplici punti di vista e a fine lavori è stata lanciata la Call for action per la regolamentazione e la diffusione dei team multidisciplinari per la cura delle persone affette da patologia oncologica. FAVO ha contribuito alla redazione del documento sottolineando l'importanza dei Tumor Board ed in particolare dei Molecular Tumor Board nei centri di cura oncologici in Italia affinché sia assicurato, su tutto il territorio nazionale, un approccio multidisciplinare condiviso nelle scelte terapeutiche.

In particolare, riguardo i Molecular Tumor Board, FAVO ha sottolineato che, oggi e ancor più nel prossimo futuro, è di rilevante importanza la valutazione multidisciplinare del profilo genetico-molecolare del tumore, sempre più indispensabile per la diagnosi, la definizione della prognosi e la scelta della migliore strategia terapeutica.

FAVO, ha inoltre affermato la opportunità e necessità di prevedere l'inserimento dei rappresentanti dei pazienti all'interno dei Team Multidisciplinari, nelle diverse declinazioni di Tumor Board e di Molecular Tumor Board. Ciò anche in linea con quanto riconosciuto da AGENAS nel Documento di indirizzo del 4/7/2018 "Oncologia e Unità multidisciplinari e dedicate", su specifica istanza specifica di FAVO che richiese l'inserimento della partecipazione dei rappresentanti dei pazienti nei team multidisciplinari oncologici, descritti nel documento AGENAS, ad integrazione e completamento delle professionalità sanitarie e non sanitarie. Ciò ovviamente tenendo presente che il valore aggiunto dei rappresentanti dei malati non debba costituire un appesantimento del lavoro dei team oncologici e che pertanto sia opportuna la loro partecipazione principalmente nel cosiddetto "NON core team".

I contributi di FAVO sono stati raccolti nel versione finale della Call for action promossa da ALTEMS e sottoscritto da rappresentanti del mondo della medicina oncologica, della ricerca, dell'università, della società civile e da FAVO (in rappresentanza di oltre 500 associazioni di volontariato in oncologia in tutta Italia).

di Elisabetta Iannelli (Segretario Generale FAVO)

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