La mia esperienza al Master in Patient Advocacy Management


Di Fabrizio Burzacchini, alumno ALTEMS


 

Per far comprendere quale sia stato l’impatto che il Master Universitario di II livello in “Patient Advocacy Management” (A.A. 2018-2019) ha avuto sulle mie attività, devo, per forza di cose, illustrare brevemente di cosa mi occupo.

Sono il Vicepresidente del Comitato di Partecipazione alla tutela della salute (CdP) dell’Azienda OU OORR di Ancona (dopo essere stato per decenni un medico in servizio presso tale struttura, prima della pensione). La disciplina della composizione e la modalità di funzionamento di tale organismo (CdP) in attuazione della legge regionale 20.06.2003, n.13, sono state definite con DGR 168.2015 (per chi volesse approfondire l’argomento).

Nel 2019 sono stato individuato (come rappresentante dei CdP regionali) per la frequenza del Master di cui sopra. Insieme con me ha partecipato anche un membro del Servizio Sanità della Regione Marche  dott.ssa Paola Possanzini: l’obiettivo assegnatoci era quello di preparare un progetto per un servizio permanente per la partecipazione attiva dei cittadini marchigiani alla programmazione sanitaria regionale. E il frutto della nostra partecipazione è stato proprio un project work su questo argomento presentato alla fine del corso.

Esperienza esaltante, docenti super, “compagni di corso” che mi hanno fatto tornare alla bella età di studente universitario, mille cose interessanti da ascoltare e da apprendere.

E un ottimo bagaglio di conoscenze (sia di formazione culturale sia di preparazione tecnica) da portare a casa. E devo dire che sono recidivo: alla mia tenera età ho deciso di continuare il rapporto con queste meravigliose persone (docenti e discenti): sono diventato socio di “ALUMNI ALTEMS” (associazione di ex alunni dell’Università Cattolica). Stiamo costituendo una comunità di pratica (CoP) guidata dal Patient Advocacy Lab (PAL) di ALTEMS e dal suo direttore: Teresa Petrangolini (non posso dilungarmi in altre spiegazioni; riferisco solo una frase che descrive l’obiettivo da raggiungere quest’anno e che mi ha affascinato: “apprendere dalla pratica”, se vi ho incuriosito, il web vi supporterà nelle ricerche).

Nel frattempo, sto cercando di mettere a frutto quanto ho appreso e sto continuando ad apprendere. Ad esempio (1) di interloquire con le autorità - Assessore alla Sanità e IV Commissione Regionale (Sanità e politiche Sociali) cui ho illustrato - in una recente audizione - la necessità di un cambiamento culturale profondo: di raggiungere la consapevolezza della importanza della partecipazione dei cittadini in sanità. (2) Mi sto adoperando anche per una più continua collaborazione tra le varie associazioni (sono il Presidente dell’assemblea delle associazioni di volontariato dell’Azienda sopra nominata). Infine (3) sto cercando di contribuire all’organizzazione (al netto di impedimenti pandemici) di un corso di formazione per associazioni di volontariato, cittadini e operatori sanitari (in collaborazione con il Servizio Sanità della Regione ed ALTEMS). In poche parole sto provando (nel mio piccolo e con tutte le carenze di cui sono cosciente; non soffro di deliri di grandezza!!) di promuovere processi di Patient Advocacy efficaci, cercando di centrare i tre obiettivi (quelli numerati poc’anzi) così come definiti dal centro di ricerca di EngageMinds Hub dell’Università Cattolica nel 2018.

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