Gare in Sanità: il confronto con i pazienti condizione indispensabile  

Per ottenere ricadute positive in termini di strategia di acquisto è indispensabile rafforzare i processi di analisi dei fabbisogni in funzione sia della programmazione degli acquisti che dell’elaborazione dei capitolati di gara. Dal PAL alcune proposte di modifica legislativa per un procurement sanitario più partecipato

 

di Virginia Giocoli - Avvocata - Altems

 

Modelli più efficienti e adeguati di approvvigionamento non possono prescindere dall’analisi degli impatti sui pazienti. Appare necessario un recupero di sussidiarietà per definire fabbisogni specifici dei cittadini in un dato ambito territoriale o contesto: condizione indispensabile è il confronto non solo con gli operatori economici e i professionisti della sanità ma con gli utenti finali.

 

Attuazione delle consultazioni preliminari e possibili estensioni: programmazione, HTA, monitoraggio e valutazione

Allo stato, sono già delineati nel Codice degli appalti strumenti e istituti di partecipazione che potrebbero favorire questo cambiamento auspicato ove applicati in modo più incisivo. Per esempio, l’istituto delle consultazioni preliminari, che come già sopra detto è ancora scarsamente utilizzato, potrebbe rendere maggiormente significativa la partecipazione delle associazioni ove applicato in modo più sistematico e, per certi aspetti, innovativo. Un primo passo in questo senso può essere quello di estenderne l’operatività, oggi circoscritta alla definizione dei capitolati di gare, anche alla programmazione degli acquisti sanitari. In questa fase la consultazione delle associazioni consentirebbe alle aziende sanitarie di acquisire informazioni e dati sui pazienti e di pianificare, conseguentemente, gli acquisti in piena coerenza con i bisogni assistenziali e le esigenze delle comunità locali di riferimento. Questo anche nell’ottica del recupero di una dimensione di sussidiarietà che la centralizzazione degli acquisti ha, in tutta evidenza, indebolito.

Contestualmente, in questa fase di definizione del fabbisogno può prospettarsi un ricorso più massivo e sistematico alle strutture di HTA (Health Technology Assessment), tuttavia rafforzate da componenti rappresentative dei pazienti per integrare la valutazione delle innovazioni tecnologiche sugli aspetti non clinici.

Le opzioni appena suggerite sembrano del tutto praticabili per le associazioni, le quali non operano sul mercato e non sono portatrici di interessi di natura economica e, perciò stesso, non potrebbero in alcun modo influenzare la domanda di prodotti e servizi sanitari con effetti distorsivi della concorrenza e della trasparenza dell’agire pubblico.

Sotto altro aspetto, sarebbe importante individuare forme di partecipazione in chiave di monitoraggio nella fase di esecuzione dei contratti e di valutazione della qualità della fornitura, per verificare se effettivamente l’acquisto posto in essere ha prodotto buoni esiti sia in termini di qualità e sicurezza che di personalizzazione delle cure.

 

Consultazione su istanza

Per incentivare un dialogo più incisivo con le associazioni di pazienti, inoltre, può ipotizzarsi una consultazione preliminare attivabile su istanza motivata degli stakeholders e, nello specifico, delle associazioni di pazienti, se del caso integrando la relativa disposizione normativa del Codice degli appalti (art. 66).

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