Il Centro studi Achille e Linda Lorenzon è un lascito significativo (proveniente da due importanti famiglie trevigiane del 900: Lorenzon e Provera) che la Contessa Gaetani Lorenzon ha voluto affidare all’Università Cattolica affinché la dimora trevigiana della famiglia venisse ristrutturata e impiegata per l’istituzione di un centro studi intestato ai genitori della Contessa. L’Università Cattolica ha onorato l’impegno con l’accettazione del lascito e nel 2008 ha inaugurato ed avviato il Centro.
di Claudio Dario Direttore Centro Studi Achille e Linda Lorenzon
In questi anni, sotto la Direzione di Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze e Ortopedia presso il Policlinico Universitario Gemelli di Roma e Professore Ordinario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, è stata sviluppata un’importante attività formativa e di ricerca in ambito geriatrico, psiconcologico, Parkinson e, avendo ospitato nella sua sede anche il consorzio Arsenal (consorzio tra le aziende sanitarie del Veneto per lo sviluppo dell’e-health), una significativa attività di ricerca e sviluppo dell’e-health, tanto che il Centro è stato l’head quarter di importanti progetti europei e dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) su telemedicina e e-health.
Il periodo Covid ha minato e compromesso l’attività e le potenzialità del Centro, pertanto quest’anno l’Università Cattolica Sacro Cuore ha deciso di rilanciare la struttura.
Personalmente sono molto onorato che il Magnifico Rettore Franco Anelli ed il Direttore Generale Paolo Nusiner, avendomi conosciuto nei miei precedenti ruoli, tra cui quello di fondatore e presidente del consorzio Arsenal, abbiano pensato a me per il riavvio del Centro.
Come trevigiano conosco bene la storia e lo spirito che hanno portato la Contessa Lorenzon a promuovere questo percorso che amo definire “volontariato intergenerazionale”, vale a dire un’attiva partecipazione all’interno della comunità che a sua volta mette a disposizione, per le generazioni successive, gli strumenti affinché possano sviluppare progetti, interventi e strutture a favore dei più bisognosi e della collettività.
Nel caso specifico la Contessa Lorenzon ha indicato che il Centro studi debba essere un luogo di incontro libero, una zona franca, tra i diversi soggetti della nostra società (il mondo accademico, i pazienti e le loro associazioni, le istituzioni e il mondo produttivo). Un luogo in cui ci si possa confrontare senza preconcetti o formalità eccessive, comunque rispettosi delle prerogative e delle responsabilità specifiche.
Per raggiungere questo risultato, il contesto deve consentire e promuovere tra i partecipanti relazioni spontanee, empatiche con giusti spazi e tempi. Per queste ragioni la prima iniziativa della ripresa è stata l’evento organizzato da ALTEMS, che ha consentito di interpretare al meglio il senso di comunità indicato dalla Contessa. E in esso si sono riconosciuti l’Università Cattolica e le Istituzioni, nonché tutte le Associazioni che sono state coinvolte in questa iniziativa. Sono felice che questo spirito sia stato percepito e vissuto al punto che molti partecipanti di diverse estrazioni, ruoli e responsabilità hanno espresso tutto ciò dichiarando di essersi sentiti “come a casa…” oppure “come se ci conoscessimo da sempre”, dandoci da subito appuntamento all’anno prossimo per la seconda edizione.