Si è tenuto lo scorso novembre a Roma il XVII Congresso nazionale Sitha - Società italiana di Health Tecnology Assistement dal titolo: “COMUNICARE LA CONOSCENZA. HTA, l’agire consapevole”. La comunicazione e la formazione della conoscenza, componente fondamentale dell’agire con consapevolezza e trasparenza i temi fondamentali trattati.
di LINA DELLE MONACHE Responsabile rapporti con le Associazioni del Patient Advocacy Lab
Il nuovo Regolamento Europeo per l’Health Technology Assessment (Regolamento (UE) 2021/2282), che entrerà in vigore in tutti gli stati membri dell’Unione a gennaio 2025, rappresenta un punto di svolta per il panorama sanitario europeo. Ha l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra Stati Membri e promuovere un approccio armonizzato alla valutazione delle tecnologie sanitarie. Il Regolamento introduce, inoltre, nuove procedure e strumenti per la valutazione congiunta, la condivisione di dati e la definizione di criteri comuni per l’adozione di nuove tecnologie. Inoltre sarà necessario garantire una maggiore integrazione tra le politiche sanitarie regionali e nazionale e promuovere in modo strutturato un approccio multidisciplinare nella valutazione delle tecnologie. Il nuovo approccio HTA prevede il coinvolgimento di diversi stakeholders: dell’industria, dei clinici ma anche dei rappresentanti delle associazioni dei pazienti.
Una tre giorni straordinaria cha ha visto il susseguirsi di sessioni e relatori di alto spessore, toccando temi quali l’innovazione in HTA e il ruolo delle metodologie di elicitazione delle preferenze nel coinvolgimento degli stakeholder, come anche il tema del partenariato pubblico privato a supporto delle valutazioni HTA, solo per citarne alcuni.
Il coinvolgimento dei pazienti, argomento ampiamente dibattuto è nuovamente emerso come un elemento cruciale per garantire che le decisioni sanitarie siano allineate ai bisogni reali delle persone. Questo implica che i pazienti non siano solo destinatari passivi delle decisioni, ma contribuiscano attivamente. La rete internazionale delle agenzie di Health technology assessment, denominata INAHTA, ha recentemente definito l’HTA un processo multidisciplinare che utilizza metodi espliciti per determinare il valore di una tecnologia nei diversi stadi del suo ciclo di sviluppo. L’obiettivo dell’HTA è quindi fornire informazioni ai decisori per promuovere un sistema sanitario equo, efficiente e di alta qualità.
Mentre in alcuni paesi europei il coinvolgimento dei rappresentanti dei pazienti è decennale, in Italia il percorso è lungo e tortuoso. In Inghilterra e Galles, il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) è preposto a dare indicazioni al sistema sanitario relativamente all’efficacia clinica e al costo-efficacia di tecnologie nuove o esistenti, ed è stato uno dei primi Enti in Europa ad avviare processi e metodologie di HTA con il coinvolgimento dei pazienti, perché il loro coinvolgimento fornisce una prospettiva unica, preziosa dato che gli individui hanno un'esperienza diretta e di vita vissuta con la propria patologia.
Partendo dal Regolamento Europeo sull’HTA che prevede esplicitamente il coinvolgimento dei pazienti nei processi di HTA, la Tavola Rotonda “Patient Involvement in HTA: a che punto siamo in Italia?” moderata da Eugenio Di Brino e Teresa Petrangolini e costituita da Giovanna Elisa Calabrò Università Cattolica del Sacro Cuore), Elisabetta Iannelli (FAVO), Alessandra Lo Scalzo (AGENAS), Simona Montilla (AIFA), Annalisa Scopinaro (Uniamo), Anna Zaghi (Astrazeneca), ha affrontato le criticità di un sistema sanitario che deve cambiare il paradigma e prevedere, attraverso l’implementazione del Regolamento, il coinvolgimento dei rappresentanti delle Associazioni dei Pazienti nel processo di valutazione delle tecnologie.
“One of the roles of consumers on the review teams is to raise the difficult questions others may not have considered or do not give priority to; and challenge ideas, suggestions with which they do not feel comfortable”.
ALBERTA HERITAGE Foundation for Medical Research (AHFMR)