L’organizzazione delle cure in oncologia rappresenta un fattore cruciale sia sotto il profilo della qualità degli esiti che possono essere raggiunti che per i costi.
Infatti una buona organizzazione del lavoro sappiamo essere associata con migliori esiti e maggiore soddisfazione dei pazienti. La migliore organizzazione va ricercata nella promozione del lavoro secondo team multidisciplinari (MDTs) che garantiscano una reale integrazione delle cure rispetto ai bisogni del paziente. Se grazie al MDT il processo decisionale viene ottimizzato, è necessario successivamente giungere ad una ottimizzazione di tutti i processi di diagnosi e cura.
Tra questi la fase di somministrazione delle terapie farmacologiche, e delle chemioterapie in particolare, implica una organizzazione accurata che garantisca sicurezza per i pazienti e operatori, efficacia ed efficienza.
A questo proposito le attuali combinazioni di chemioterapici sono spesso predisposte dalle farmacie ospedaliere attraverso processi che obbligano gli operatori a lunghi tempi di preparazione che in genere devono essere ricavati tra numerose altre attività ed incombenze giornaliere.
Questo porta un assorbimento di tempo di competenze preziose che potrebbero in altro modo essere utilizzate in maniera più efficace. D’altro canto la pressione sui tempi di svolgimento di queste attività, anche per via dell’incremento del numero di pazienti da trattare, genera preoccupazioni in merito ai rischi di errori che possono sempre avvenire in contesti iper complessi ancorché ultra controllati.
Per queste ragioni sono state sviluppate soluzioni affinché la predisposizione delle terapie chemioterapiche destinate ai singoli pazienti in trattamento possano essere realizzate in tempi più contenuti e ottimizzando gli aspetti di sicurezza: tra queste, l'utilizzo di sacche multidose multiprelievo1 potrebbe rappresentare una soluzione appropriata.
L’utilizzo di sacche multidose multiprelievo, formulate in apposite officine farmaceutiche autorizzate dall'AIFA potrebbe infatti garantire un miglioramento del processo produttivo, una riduzione dei tempi di lavorazione delle chemioterapie pazienti specifiche nonché una riduzione di spreco di principio attivo dovuto alla stessa lavorazione.
L'obiettivo del presente report è la valutazione, in un contesto "real world", dell’impatto organizzativo ed economico di due opzioni alternative nella preparazione delle chemioterapie destinate a pazienti oncologici. A tal fine vengono confrontati nel contesto reale due ospedali di grande dimensione (anche in termini di volumi di preparazioni chemioterapiche) che hanno adottato differenti approcci per la preparazione delle chemioterapie.
Il primo approccio, che definiamo “tradizionale”, basato sulla preparazione gestita utilizzando principi attivi con forme farmaceutiche tradizionali (vials, flaconi, fiale da ricostituire) all’interno dell'unità farmaci antiblastici dell’ospedale con personale della struttura, mentre il secondo approccio si basa sulla preparazione gestita con principi attivi in sacca multidose multiprelievo (sempre all’interno dell'unità farmaci antiblastici dell’ospedale con personale della struttura).
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