Si è conclusa la prima edizione del Master di II Livello in Patient Advocacy Management e il 4 marzo 2020 gli studenti presenteranno i loro Project Work finali davanti ad un pubblico composto dai nuovi “alunni” della seconda edizione. Infatti in quella data si avvierà il nuovo Master al quale parteciperanno, come il precedente, una trentina di persone, in larghissima parte provenienti da associazioni di pazienti e di cittadini impegnate in sanità, nazionali e regionali, del nord, del centro e del sud Italia. Associazioni che già precedentemente erano presenti ma anche nuove, con un gran desiderio di aumentare la propria capacità di azione a favore dei cittadini malati.
Nel frattempo il Patient Advocacy Lab (PAL) ha predisposto per tutti coloro che hanno terminato il corso una attività di counseling mediante uno sportello di supporto alle loro esigenze. Lo abbiamo chiamato “Lo sportello delle competenze” perché il suo fine è quello di non perdere di vista gli ex alunni dei vari anni di svolgimento del Master, ma di continuare a garantire loro una consulenza gratuita sulle problematiche che possono incontrare tornando nelle loro associazioni.
Fin dalla costituzione, nel gennaio 2018, il PAL ha sviluppato il suo lavoro su tre aree: ricerca, formazione e counselling, considerando quest’ultima uno dei tratti distintivi e originali della sua attività. Non solo lo studio delle caratteristiche del mondo delle associazioni civiche che operano in sanità e la loro formazione manageriale, ma anche un impegno specifico a supporto della crescita della loro capacità di impatto nella politiche sanitarie e nella società in generale.
Per lo sviluppo di tale area era però necessario avere maggiori informazioni e soprattutto maturare una esperienza di rapporti con le associazioni che solo l’avvio delle altre attività poteva consentire. In particolare le principali fonti che hanno permesso di costruire un programma di counselling a partire dal 2020 sono state: i risultati della Survey sul profilo di leadership e le competenze manageriali delle associazioni dei pazienti; il lavoro del Focus Group del PAL, composto da 12 associazioni; il confronto stesso con i partecipanti al Master; il dialogo con il Comitato scientifico e con lo Steering Committee del PAL.
Un valore aggiunto è garantito del poter usufruire di un contesto, quale è quello dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS) dell’Università Cattolica, capace di elaborare le esigenze delle associazioni all’interno di una progettualità con risorse metodologiche e scientifiche, tali da offrire risposte “moltiplicatrici di efficacia”. Il PAL si presenta infatti come un “campo neutro”, un laboratorio di idee, di proposte e di sinergie che non ha altro scopo se non quello di sostenere, la crescita del soggetto-cittadino come attore di una politica pubblica importante come quella sanitaria.
Ma quali sono le domande espresse? Qui di seguito un primo elenco.
1. Avere la possibilità di accedere ad un centro di documentazione soprattutto sul piano normativo
2. Poter disporre di una sorta di mediatore culturale per fare rete tra le associazioni, creando spazi di interscambio tra loro.
3. Avere un soggetto che faciliti i rapporti con le istituzioni
4. Disporre di momenti o moduli di formazione su temi come l’organizzazione, le relazioni esterne, le alleanze e le partnership, il networking.
5. Apprendere le tecniche di mentoring e di reverse mentoring per facilitare il ricambio della leadership
6. Contribuire alla progettazione di nuovi modelli organizzativi per le associazioni di II livello
7. Intervenire sulla dimensione regionale creando attività PAL soprattutto per quanto riguarda il rafforzamento della leadership, le relazioni tra associazioni e con le istituzioni
8. Costruire una banca dati in cui siano formalizzate le esperienze di successo delle associazioni, per condividerne metodi e contenuti
9. Disporre di una consulenza specifica per la formazione e per il problem solving per singole associazioni o gruppi di associazioni sulla medesima patologia.
Al fine di soddisfare queste domande che emergono dai primi due anni di lavoro del PAL, è nata l’idea dello sportello delle competenze, che sarà affiancato da altre attività di supporto. Esso si occuperà di favorire la soluzione di nodi organizzativi e relazionali che possono riguardare i rapporti tra associazioni e particolari momenti di crisi e di passaggio all’interno delle associazioni stesse e delle reti associative; di attivare i rapporti di consulenza su problematiche specifiche tra le associazioni e gli esperti che collaborano con Altems; di facilitare il rapporto e il confronto attivo tra le associazioni e i diversi stakeholder istituzionali e professionali e soprattutto di mantenere viva la rete di comunicazione tra tutte le associazioni che collaborano con il PAL, favorendo scambio di informazioni, esperienze e mutuo aiuto.
Dal mese di aprile 2020 lo staff del PAL sarà quindi al lavoro per rendere operativo lo sportello, al cui funzionamento si dedicherà in modo particolare Lina Delle Monache.
Di Teresa Petrangolini