È nata la Community of Practice – PAL


Di Federica Morandi

Responsabile per le attività di Ricerca PAL

Ricercatore in Organizzazione Aziendale, Facoltà di Economia, Università Cattolica del Sacro Cuore


Con l’obiettivo di affrontare le sfide che oggi caratterizzano le associazioni dedite all’advocacy dei pazienti e cittadini in un contesto di scambio e di crescita collettiva è nata a fine 2020 la Community of Practice del PAL (COP-PAL). La prima edizione della COP-PAL è destinata agli ALUMNI della prima e della seconda edizione del master in Patient Advocacy Management, ed è inserita nel più ampio sistema degli Alumni-ALTEMS. Per questo primo anno il tema sarà “Organizzare l’organizzazione”, e si svilupperà in tre incontri dal titolo: “Pratiche di gestione del personale: gestire i dipendenti e gestire i volontari”, “Formalizzare per crescere: le forme organizzative adottate e adottabili”, “Pratiche di costruzione/gestione dei rapporti con le istituzioni”.

Con l’obiettivo di “dare voce” alla COP-PAL il risultato del primo anno di lavoro sarà un position paper, finalizzato ad offrire una opinione della Community su un tema rilevante per il mondo dell’associazionismo. Dare evidenza ai lavori della Community costituisce il punto di partenza per i progetti nelle associazioni e all’esterno di esse innescando una “spirale virtuosa” per tutto il mondo dell’associazionismo.

La Community sarà finalizzata a promuovere un processo di apprendimento collettivo avente per oggetto le competenze strategiche provenienti dai singoli ambiti organizzativi di cui si valorizza la multidisciplinarietà. Negli incontri della Community si enfatizzerà il collegamento diretto tra apprendimento (durante gli appuntamenti) e performance (all’interno delle associazioni di appartenenza).

Il metodo formativo della Community of pratice promuove lo sviluppo di relazioni informali che favoriscono lo scambio di informazioni utili alla risoluzione di problemi complessi, grazie al “senso di appartenenza”, alla stima e alla fiducia reciproca che di norma ne accomuna i membri.


Ma che cosa è una Community of Practice?

Secondo la definizione di Wenger (1998) si tratta di una “aggregazione informale di attori che, in determinati contesti sociali ed organizzativi, si costituiscono spontaneamente attorno a pratiche di lavoro comuni nel cui ambito sviluppano solidarietà organizzativa sui problemi, condividendo scopi, saperi pratici, significato, linguaggi e generando, per questa via, forme di strutturazione dotate di tratti culturali peculiari e distintivi”.


Le Community of Pratice nascono attorno ad interessi di lavoro condivisi e si costituiscono come esito di forme di interdipendenza tra gli attori coinvolti sul senso delle pratiche in cui sono impegnati. Si alimentano di contributi e di impegni reciproci legati alla consapevolezza di partecipare ad un’impresa comune. Dispongono di un repertorio condiviso di linguaggi, routine d’azione, storie, valori strumenti che caratterizzano il gruppo come comunità e “fissano” conoscenze, esperienza e la storia stessa della comunità. Le Community definiscono attraverso la partecipazione l’identità individuale e collettiva, l’appartenenza ad una comunità, il luogo in cui nascono e si concretizzano relazioni. Le Community sono tenute in vita da un presupposto di fondo ovvero il bilanciamento tra autonomia e network.


 

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