La partecipazione, elemento ineludibile per la sostenibilità del SSN

Il nostro SSN rischia di collassare per mancanza di risorse e per un paradigma organizzativo e partecipativo ormai incompatibile con il mondo e il momento storico che stiamo vivendo.
Regione Veneto, esempio concreto e innovativo. 

di Lina Delle Monache

Oggi come oggi emerge la necessità di orientare il sistema verso una maggiore attenzione alle esigenze dei cittadini/pazienti, unico perno attorno a cui dovrebbero ruotare le politiche sanitarie, strutturando un’innovazione organizzativa che preveda la partecipazione attiva in Sanità delle Associazioni dei Pazienti e dei Cittadini, realtà che rappresentano un capitale sociale che genera valore esperienziale.

È questo uno degli obiettivi del Patient Advocacy Lab di Altems, Università Cattolica del Sacro Cuore, rafforzare e costruire partnership con gli Assessorati regionali per strutturare la partecipazione delle associazioni di pazienti e di cittadini nelle politiche sanitarie regionali.

Un esempio concreto dell’applicazione di questo approccio innovativo è stato realizzato in regione Veneto, dove, dopo la seconda edizione della Summer School del 8/9 settembre, tenutasi a Treviso, è stata stipulata una Convenzione tra Regione Veneto e l’Università Cattolica del Sacro Cuore per garantire il supporto del Patient Advocacy Lab alla realizzazione, insieme all’Assessorato alla Sanità e alla Direzione Sanità e Sociale, di un percorso partecipativo socio-sanitario con le associazioni dei pazienti e cittadini della regione Veneto.

La Regione, nella persona dell’Assessore alla Sanità e Sociale Manuela Lanzarin, con DGR n. 1227 il 10 ottobre 2023 ha istituito il “Modello organizzativo per la partecipazione attiva delle organizzazioni dei cittadini e dei pazienti alla programmazione e valutazione del Servizio Sanitario Regionale”.

La delibera di Giunta prevede due organi:

  1. l’Assemblea permanente delle organizzazioni dei cittadini e dei pazienti;
  2. la Cabina di Regia della Sanità partecipata della Regione del Veneto.

La prima è formata dalle organizzazioni iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, che operano nel territorio della Regione impegnate in attività sanitarie e sociosanitarie e che non abbiano tra i componenti degli organi direttivi personale dipendente di aziende ed enti del Servizio sanitario della Regione del Veneto. Tra le funzioni che gli sono attribuite le più importanti riguardano l’elaborazione di contributi in merito a provvedimenti, programmi, proposte, pareri osservazioni finalizzate al miglioramento e alla programmazione delle Politiche sociosanitarie del Servizio Sanitario Regionale.

La Cabina di Regia, invece, rappresenta la sede di confronto tra le istituzioni pubbliche operanti in ambito sanitario e sociosanitario e le organizzazioni dei cittadini e dei pazienti, e garantisce il coinvolgimento e la partecipazione attiva di queste ultime alla costruzione e al miglioramento del Servizio Sanitario Regionale.

Spetta ora alla Direzione Sanità e Sociale della Regione del Veneto diretta da Massimo Annicchiarico l’attivazione delle procedure per il bando relativo alla composizione dell’Assemblea.

Dopo il Lazio, le Marche, la Campania, la Lombardia e la Toscana anche il Veneto si è dotato di strumenti efficaci e operativi per garantire la co-programmazione, la co-progettazione e la valutazione del Servizio sociosanitario regionale con le Associazioni dei pazienti e dei cittadini.

L’impegno del Patient Advocacy Lab di Altems nell’espandere la Sanità partecipata continuerà perché il cambiamento è necessario anche se impegnativo.

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