“Promuovere la partecipazione locale delle Associazioni nella definizione dei percorsi di cura, nella collaborazione all’Empowerment dei pazienti e dei loro familiari nella gestione della malattia cronica e nella identificazione delle criticità dell’assistenza, favorendo la formazione e la crescita culturale delle Associazioni”, così come dichiarato nel Piano Nazionale della Cronicità - PNC”. Questo il tema cisivo affrontato nella relazione presentata da Lina Delle Monache, del direttivo del PAL Patient Adovocacy Lab di ALTEMS UCSC al corso ECM “Piano delle cronicità: Trasversalità, Appropriatezza, Sinergia e Integrazione”, tenutosi lo scorso 4 aprile presso la Biblioteca della Camera dei Deputati, organizzato da Pointercare s.r.l. per la formazione dei Farmacisti ospedalieri e territoriali della Regione Lazio.
Un Piano Nazionale che nasce dall’esigenza di armonizzare, a livello nazionale, le attività di gestione della cronicità, con l’intento di promuovere interventi basati sulla unitarietà di approccio, centrati sulla persona e orientati verso una migliore organizzazione dei servizi e una piena responsabilizzazione di tutti gli attori dell’assistenza. “Questo cambiamento riconosce come pilastro portante il Sistema di Cure Integrato – ha detto Delle Monache - , una ‘rete di servizi sanitari’ in grado di rispondere alla nuova domanda di salute della popolazione. I nuovi modelli organizzativi, di conseguenza, devono essere centrati sulle cure territoriali e domiciliari, integrate, delegando all’assistenza ospedaliera la gestione dei casi acuti/complessi non gestibili dagli operatori sanitari delle cure primarie”. In tali modelli l’appropriatezza e l’efficacia dell’assistenza sono assicurati dalla “presa in carico” del cittadino che dovrebbe avvenire sulla base dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali delineati per ogni patologia, sempre tenendo in considerazione le peculiarità di ogni singolo paziente. Questo approccio dovrebbe avere l’obiettivo di offrire a ogni paziente le cure appropriate al momento giusto e nel luogo giusto, ricevendo l’assistenza di operatori sanitari che, per ruolo e competenze, possono prenderlo in cura affrontando e risolvendo i problemi di salute con un approccio sistemico e multidimensionale.
“C’è quindi la necessità di ricomporre i processi – ha aggiunto Delle Monache - prevedendo il coinvolgimento delle associazioni di volontariato, del cittadino e del paziente in una rinegoziazione delle attività di prevenzione e cura e quindi promuovere nuove forme di presa in carico”.
E’ questa la Mission del PAL “Patient Advocacy Lab” di ALTEMS: informare e formare i rappresentanti di associazioni di pazienti e di tutela dei cittadini sui temi della salute e della sanità, sviluppando una rete di persone capaci di interloquire a livello nazionale, regionale e locale, con il proposito di contribuire alla qualità delle cure. “Accanto a questi obiettivi – ha concluso Delle Monache - migliorare la gestione del rischio clinico e la sicurezza dei pazienti, favorire la comunicazione fra le strutture assistenziali e le forme associative dei malati, oltre che di facilitare un ruolo attivo e consapevole del paziente nella gestione del suo percorso di cura”.