Al via l’atto di indirizzo sulla partecipazione del Ministero della Salute

Con l’atto di indirizzo del 3 ottobre 2022 il Ministero della Salute ha compiuto un passo importante per incrementare il dialogo con il mondo associativo dei pazienti e dei cittadini e per favorire la loro partecipazione alle scelte di politica sanitaria.

 

di Marco Spizzichino, Direttore Ufficio 2 - Relazioni istituzionali, produzione editoriale ed eventi – Direzione Generale Comunicazione e rapporti europei e internazionali; Teresa Petrangolini, Coordinatore tavolo ristretto – Gruppo di lavoro sulla partecipazione – Ministero della Salute


Su diverse problematiche ed atti di competenza del Ministero, già precedentemente erano state coinvolte le organizzazioni civiche ma senza un quadro di riferimento, metodi e strumenti che rendessero meno occasionale tale collaborazione. Oggi, con questo atto, sono state stabilite le modalità e le regole per una sempre più diffusa presenza del mondo associativo nei diversi campi di attività del dicastero, dalla prevenzione alla programmazione, dalla gestione e l’aggiornamento dei LEA alla implementazione di normative importanti riguardanti malattie croniche, malattie rare ed oncologia.
Possiamo identificare tre fattori che identificano l’importanza di questo atto. Il primo è stato sicuramente il percorso di costruzione del provvedimento.

Un gruppo di studio misto (tra personale interno e soggetti esterni al Ministero, con particolare attenzione alle competenze in materia di partecipazione) ha lavorato per poco più di un anno per redigere una bozza di documento propedeutica all’atto. È stata poi promossa una consultazione delle associazioni, avvenuta in presenza e on line il 27 luglio scorso con la partecipazione di quasi cento organizzazioni. Il testo poi è stato emendato e trasformato in un atto amministrativo.

Il secondo fattore è stato quello di aver capito che la partecipazione dei cittadini non è una cosa banale restringibile in una sola azione - come ascoltare il parere dei diretti interessati su un provvedimento – ma si tratta di un processo articolato, che si può sviluppare con diverse modalità e in differenti momenti, tramite i quali le organizzazioni vengono coinvolte, tenendo conto della loro esperienza, competenza e capacità di impatto sui diversi settori delle politiche sanitarie, negli specifici percorsi istituzionali di competenza del Ministero della Salute. Il documento identifica le modalità del percorso partecipativo, quando si creano momenti di consultazione, il coinvolgimento nelle fasi di attuazione dei provvedimenti, la possibilità di proporre nuove questioni non previste nell’agenda del Ministero o il ruolo fondamentale del mondo civico nel monitoraggio e nella valutazione dello stato di attuazione dei programmi ministeriali. In totale sono sette le modalità di partecipazione previste nell’atto, tutte descritte puntualmente e circonstanziate.

Ultimo punto è l’identificazione, all’interno dell’organizzazione del Ministero della Salute, di un’apposita struttura di riferimento (in prima ipotesi un Ufficio di livello dirigenziale non generale), con un ruolo di facilitazione della partecipazione delle associazioni ai percorsi istituzionali e di promozione della pratica partecipativa all’interno dell’Amministrazione. In sostanza l’atto non viene lasciato come una dichiarazione di intenti, ma prevede che fin da subito si mettano in campo gli strumenti per la sua attuazione.

Ma come possono fare le associazioni per partecipare a questo percorso? Utilizzando un format che verrà predisposto on line presso il sito del Ministero nel quale presenteranno sé stesse e il lavoro svolto e chiederanno di essere inserite nelle attività (elencate nella scheda) a cui intendono partecipare. Si è scelto infatti un criterio nuovo: nessun albo o registro ma la libera adesione ad una proposta del Ministero, garantendo però il rispetto di alcuni criteri di legge (ad esempio l’iscrizione ad un Albo) e la massima trasparenza e tracciabilità del loro operato.

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