Finito un master, ne parte un altro: alunni di due annualità a confronto
 
Se, come dice Giuseppe Nazareno Caruso: “Tutto inizia e tutto finisce, ma tutto quello che c’è in mezzo è la cosa più bella”, possiamo affermare che nel “mezzo”, o meglio “al centro” del percorso, ci sono i partecipanti al master: i rappresentanti delle Associazioni dei pazienti.


di Lina Delle Monache


Lo scorso marzo presso la sede di ALTEMS, l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Roma, con la presentazione dei Project work da parte dei masterizzati, si è conclusa la IV edizione del Master in Patient Advocacy Management. Ad assistere alla discussione dei project work anche i nuovi corsisti, iscritti alla V edizione del Master, che iniziano così un percorso di formazione che si concluderà a marzo 2024.

Lo scopo del master è sempre stato quello di formare i volontari che operano nel campo della Sanità e che possono svolgere un ruolo importante, garantendo un sostegno qualificato al nostro Servizio Sanitario Nazionale, Regionale e locale attraverso lo sviluppo di competenze su temi fondamentali, come ad esempio la struttura organizzativa dei sistemi sanitari, lo sviluppo di relazioni e reti, fundraising, la gestione dei soci e del personale, ossia tutto quelle competenze manageriali e gestionali che vanno a sommarsi all’esperienza e al sapere maturati sul campo.

Nel “Mezzo” c’è anche uno spazio dove prendono vita iniziative, idee, scambio di buone pratiche, counseling, ma soprattutto un network spontaneo ed umano che crea Valore e che rafforza gli obiettivi non solo del Master, ma anche della mission del Patient Advocacy Lab... 

Lo scorso 1° marzo abbiamo assistito ad un progetto pilota, che prevedeva non più la presentazione individuale del Project Work. I corsisti sono stati suddivisi in gruppi, ognuno dei quali ha scelto un tema per il proprio Project Work ed il proprio tutor. Il nuovo approccio non è stato solo un successo, ma ha creato, inoltre, aggregazione, interazione e scambi di idee che hanno inciso sulla qualità delle Tesi.

Posso affermare che dal punto di vista emozionale, sociale e relazionale, ogni anno, il giorno di discussione delle tesi, per me, è sempre un grande punto di svolta dal momento che contemporaneamente chiudiamo, dopo un anno, un percorso che ha visto delle persone vivere un importante cambiamento di rinascita formativa, ma, al tempo stesso, ci prepariamo ad un nuovo percorso con i futuri corsisti.

Ci diamo appuntamento al prossimo anno, con l’augurio che questo ciclo non arrivi mai alla fine.

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