Il Veneto per la sanità partecipata

La Summer School “Patient Advocacy Camp”, svoltasi presso il Centro Studi “Achille e Linda Lorenzon” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Treviso, non è stato solo un importante evento nazionale, ma anche una bella occasione di incontro e di formazione per le associazioni dei pazienti venete.

di Lina Delle Monache


Trentatre organizzazioni in rappresentanza di numerose aree patologiche, dal diabete, alle malattie respiratorie, dall’oncologia alle sindromi metaboliche si sono incontrate e confrontate con le Istituzioni regionali. Particolarmente importante il contributo del Direttore generale dell'Area Sanità e Sociale dott. Massimo Annicchiarico, che ha annunciato la volontà della Regione di procedere sulla strada della Sanità partecipata, già sperimentata nella Regione Lazio. A riprova di questa volontà la stipula di una Convenzione della Regione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore per garantire un supporto del Patient Advocacy Lab alla realizzazione di questo obiettivo, nonché la presenza molto attiva alla Summer di alcuni funzionari regionali dell’Assessorato e di Azienda Zero, che avranno il compito di attuare questo percorso partecipativo.


I numerosi volontari presenti, che rappresentano un capitale sociale dinamico pronto a reinventarsi, aggregarsi e formarsi per contribuire al miglioramento della sanità del Veneto, hanno lavorato, divisi in tre gruppi, con la collaborazione dei dirigenti regionali presenti, per redigere le regole generali per la partecipazione ai processi decisionali e alla programmazione socio-sanitaria della loro Regione.


La modalità è stata quella del corso intensivo, facilitato da un clima sociale improntato sull’accoglienza e sull’ascolto reciproco, forse è questo il compito più importante del Laboratorio Patient Advocacy: quello di rendere consapevoli i rappresentanti dei pazienti del loro valore esperienziale, che li rende protagonisti di un cambiamento culturale fondato sulla partecipazione in Sanità. È infatti necessario completare il tanto auspicato cambio di paradigma che veda insieme tutti gli stakeholder: Associazioni di pazienti e cittadini, Istituzioni regionali e locali, Università, i professionisti, le aziende private, per affrontare le nuove sfide della assistenza socio-sanitaria territoriale prevista dal DM 77, usando come parole chiave co-progettazione e co-produzione dei servizi necessari per la salute delle persone.

Formarsi è guadagnare nuove conoscenze o abilità attraverso lo studio, la pratica, l'esperienza e la curiosità, è questo che ho letto sui volti dei discenti. Insieme alla voglia di mettersi in gioco e creare network con le altre realtà associative del territorio regionale.

E come scriveva Michelangelo: “Io sto ancora imparando”, ringrazio i discenti del corso per aver arricchito, attraverso il dialogo e lo scambio di buone pratiche, le conoscenze e le competenze che costituiscono il mio bagaglio di attivista civico.

Appuntamento all’anno prossimo con la terza edizione della summer school, pronti per creare e migliorare quel capitale sociale che genera valore in Sanità.

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