La valutazione partecipata, un valore per la Regione Lazio

Nell’ultima decade numerose iniziative, nel panorama europeo e nazionale, hanno indirizzato i decisori verso il coinvolgimento dei pazienti nelle scelte di politica sanitaria, riconoscendone la centralità, favorendo una cultura di ascolto e servizio sempre più attenta all’esperienza del paziente nel suo percorso interno al servizio sanitario, nell’ottica di contemperare qualità, efficienza ed appropriatezza delle cure con una maggiore attenzione alla persona.

di Chiara Marinacci, Dirigente Area ricerca, innovazione, trasferimento delle conoscenze e umanizzazione, Regione Lazio, referente della sanità partecipata

La scheda 14 del Patto per la Salute 2019-2021 ha richiamato l’importanza della conoscenza e della relazione con il cittadino assistito per assicurare risposte calibrate sui suoi bisogni, promuovendo l’implementazione di pratiche di partecipazione inclusive.
Con l’Atto di indirizzo adottato con la DGR n. 736 del 15 ottobre 2019, la Regione Lazio ha definito percorso e organismi di partecipazione delle Associazioni di tutela dei pazienti nella programmazione e nella valutazione dei Servizi Sanitari Regionali: il modello partecipativo strutturato prevede la costituzione di 10 Gruppi di partecipazione attiva cui aderiscono liberamente le Associazioni di rappresentanza dei pazienti e che prendono parte, ciascuno tramite un proprio rappresentante, alla Cabina di regia, presieduta dall’Assessore alla Sanità e integrazione socio-sanitaria e alla presenza della Direzione regionale Salute e Integrazione sociosanitaria. La Cabina di Regia attiva la consultazione delle Associazioni in relazione a iniziative regionali ritenute prioritarie, tra cui l’attivazione di tavoli dedicati a tematiche e patologie specifiche, svolge funzione di ascolto, di interlocuzione e di promozione di proposte, assicura il monitoraggio dell’attuazione delle decisioni assunte. Il modello prevede, inoltre, la convocazione almeno una volta l’anno di un’assemblea, quale strumento di confronto pubblico plenario.

A tre anni dall’Atto di indirizzo, 84 Associazioni operanti nel territorio regionale aderiscono oggi al percorso partecipativo, attivato nel febbraio 2020 e sviluppatosi attraverso la convocazione di 7 sedute della Cabina di Regia e 2 riunioni plenarie. Tra le attività realizzate, è utile richiamare due ricognizioni finalizzate a rilevare criticità e proposte su:

  1. ambiti di semplificazione e miglioramento di procedure amministrative e percorsi assistenziali;
  2. strumenti e device per la facilitazione dei pazienti fragili e l’umanizzazione dei percorsi in Pronto Soccorso.

Il bilancio di tre anni di sanità partecipata consente di affermare quanto, il coinvolgimento strutturato delle Associazioni nei processi decisionali, possa arricchire il percorso di generazione dei provvedimenti attraverso la raccolta di testimonianze ed esperienze (patient evidence) di cui l’Amministrazione può tenere conto, possa rappresentare strumento di monitoraggio dell’attuazione concreta delle politiche nei percorsi di prevenzione e cura che coinvolgono i pazienti nelle strutture sanitarie, consentendo l’identificazione di ambiti di miglioramento e semplificazione degli interventi. La possibilità per le Associazioni di partecipare a percorsi strutturati di confronto con l’Amministrazione genera infine un effetto moltiplicatore delle conoscenze e delle competenze nell’ambito degli stessi utenti del SSR, agendo così sull’empowerment del cittadino, risorsa sempre più importante per l’efficientamento dell’intero sistema di tutela della salute.

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